
Seconda uscita del corso AR1 della Scuola Alto Lario in una giornata meravigliosa passata in Grignetta.
Dopo le prime fondamenta di nodi, soste e calate fatte al sicuro nella palestra Vertical Block di Cantù, i corsisti e gli istruttori erano stati ai piani di Bobbio per un primo assaggio dell’arrampicata su roccia vera, ma il brutto tempo del fine settimana scorso ci aveva limitato nello svolgimento del programma. Sabato passato a ripassare le manovre di sicurezza e legature, prima di una divertentissima e conviviale serata al rifugio Lecco.
Per fortuna poi la domenica è stata abbastanza clemente, da consentirci di svolgere il programma ed effettuare diverse salite sulle falesie circostanti. Primo battesimo sul calcare del vallone dei Camosci fatto per tutti.


Ma veniamo poi alla memorabile giornata passata fra le guglie dolomitiche della nostra prossima e amata Grignetta: già salendo da Ballabio con la macchina, i nostri sguardi si beavano di fronte alla bellissima fotografia di questa ripidissima montagna illuminata dalle prime luci del sole. È settembre ma già i boschi sono colorati di mille tonalità per il lungo periodo di siccità in corso.
Colazione al Forno della Grigna e poi i gruppetti si dirigono verso le varie destinazioni.
Il Direttore del Corso aveva invitato gli allievi a documentarsi sulle possibili vie da affrontare, per avanzare quindi la loro proposta al rispettivo istruttore. Pertanto, a seconda del livello di capacità, i gruppetti si sono cimentati su lunge ma facili vie normali, oppure su brevi varianti più difficili. C’è persino stato chi è riuscito a ricalcare le orme dei più forti scalatori dello scorso secolo, affrontando delle vie aperte dal mitico Riccardo Cassin, o gente come Rizzieri-Vitali, che salirono queste pareti lo scorso secolo. Ci soffermiamo a pensare a che grandi alpinisti siano stati: noi oggi con scarpette e friend, loro con scarponi, martello e chiodi d’acciaio.

La vista tutt’intorno le pareti della Grigna Meridionale è da togliere il fiato: torrioni, guglie, canaloni, paretine, pinnacoli, persino sigari e funghi di pura roccia.

Le varie cordate si distribuiscono agli attacchi delle rispettive vie: c’è chi stranamente non trova quasi nessuno e chi invece è costretto ad arrampicare a singhiozzo, dato l’elevato numero di frequentatori. La temperatura però è ideale: non troppo caldo al sole e non troppo freddo sulle pareti in ombra. Persino il vento è praticamente assente; insomma, davvero una giornata meravigliosa!
Fra calate nel vuoto dove i tuoi piedi non toccavano la roccia, tratti esposti, pezzi facili da fare in conserva, lame, placche, diedri, camini e facili disarrampicate, ovunque ti giravi c’era sempre il lago da ammirare. Ottimo clima nella Scuola Alto Lario. Gli allievi tornano a casa tutti soddisfatti, avendo passato una domenica di puro divertimento sotto la vigile guida dei vari istruttori.

Birra ristoratrice ai Resinelli, mentre già si fantastica sulla prossima meta: Rocca Sbarua.